L’osservazione metodologica alla base della biosistemica si incentra sull’emozione, come fulcro centrale del vissuto, fisiologico e patologico. Emozioni e corpo sono strettamente legati tra di loro.
L’emozione è infatti il sistema risultante dall’interdipendenza degli elementi che lo costituiscono, ovvero pensieri, azioni e sensazioni: ogni disturbo emotivo, quindi, è segno di disconnessione tra questi tre livelli, e possiamo perciò affermare che ogni patologia ha alla base un nodo emozionale. Sensazioni corporee, le emozioni, le funzioni cognitive, le funzioni percettive,
l’immaginazione visiva, le espressioni non verbali, e così via, sono tutti sistemi funzionali che devono sviluppare un’interazione funzionale. La psicoterapia corporea mira a curare i traumi – tipicamente avvenuti nell’infanzia e che si ripercuotono sul soggetto adulto – attraverso una parte di terapia verbale, che lavora su atteggiamenti, comportamenti, emozioni, modi di pensare, e una parte di terapia che coinvolge direttamente il corpo: attraverso il contatto e l’osservazione, si notano tensioni, nodi, blocchi, elasticitĂ o rigiditĂ dei tessuti, ipertonicitĂ o ipotonicitĂ dei muscoli, e, a livello piĂą profondo, i movimenti viscerali.
L’orientamento corporeo implica continue interrogazioni, nell’osservazione del paziente: “in che modo la sofferenza emotiva viene espressa dal corpo? Come possiamo trasformare questa sofferenza in gioia e piacere? Quali sono i processi mentali dell’esperienza che emergono dalle tensioni fisiche e dal rilassamento?”
Un aspetto fondamentale della cura è la relazione; il paziente viene accolto, per riuscire a stabilire un rapporto di fiducia col terapeuta ed esprimere liberamente le proprie emozioni. In questo processo di empatia e sintonizzazione, è importante rispecchiare l’altra persona attraverso gesti, postura, espressione non verbale, al fine di favorire fiducia nella relazione.
quelle parole o quei gesti del corpo che il paziente pronuncia ed effettua senza rendersene conto. Sono parole chiave del corpo che portano con sé una speciale carica emotiva e che rivelano un importante aspetto dell’esperienza del paziente. Compito del terapeuta è quello di riutilizzarle, per far emergere le emozioni più recondite.
La rappresentazione, in terapia, di scene di vita realmente vissuta. L’acquisizione dei contenuti, che avviene attraverso la pratica, l’esperienza, il fare (living learning) e non solo attraverso il verbale, è un fattore fondamentale per il progresso del paziente.
L’originalità dell’approccio biosistemico mi da la possibilità di intervenire non solo sui processi individuali, ma anche in contesti di coppia e di gruppo, con un modello psicocorporeo che permette di connettere gli elementi verbali allo scenario globale fatto di movimenti, posture e vissuti corporei.
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